Intervento On. Turchi, in plenaria,
martedi 21 ottobre 2003, sul progetto di Bilancio del 2004.

Signor Presidente, prima di tutto voglio ringraziare i relatori, la Commissione, il presidente Wynn e le strutture del segretariato, da sempre guidate in modo egregio dal signor De Feo. Questo bilancio, cari colleghi, con cui si chiude l'Europa a quindici, è qualcosa di storico, perché ci fa arrivare finalmente ad un'Europa a venticinque, e inoltre è un bilancio da considerare di pre-campagna elettorale. Le soluzioni che abbiamo trovato si applicano a tutto e a tutti. Quello che mi preoccupa in questo caso è il dopo; quello che mi preoccupa è sicuramente l'adesione dei dieci paesi. Come faremo dopo? Su questo dobbiamo incominciare a pensare adesso, cercando di rivedere le prospettive finanziarie, cercando di iniettare nuove risorse, cercando di rivedere bene la nostra procedura, perché inevitabilmente qualche complicazione ci sarà, non discutendo più a quindici ma a venticinque: dobbiamo cominciare adesso, in questo momento, e non in un momento nel quale ci troveremo in condizioni di emergenza o di urgenza. Ci tengo a sottolinearlo, perché potremo avere seri problemi, e tutto questo va al di là di quelli che possono essere gli schieramenti in termini politici. Tre, voglio ricordare, sono le cose che andrò a sottoli neare: in primo luogo, l'Iraq. C'è un grande dibattito sull'emendamento presentato, ma non vedo quale sia lo scandalo. Abbiamo finanziato con oltre un miliardo di euro la Palestina, abbiamo finanziato con oltre un miliardo di euro i Balcani, abbiamo finanziato con tanti altri soldi, un miliardo di euro, l'Afghanistan; stanziare duecento milioni, e quindi chiedere domani di aumentarli a cinquecento, non credo sia uno scandalo, a meno che non vogliamo trattare crisi internazionali in modo diverso a seconda delle nostre valutazioni politiche, cosa che non colpisce noi in termini politici ma va a colpire le relative popolazioni. In secondo luogo, sottolineo sicuramente l'investimento nelle TEN, che è importante e che dobbiamo cercare di sostenere, perché significa sviluppo e occupazione. Rin-grazio quindi per l'appoggio all'emendamento, ma chiedo a questo punto ancora più risorse all'interno, per cercare di farle diventare un fattore politico per tutta l'Europa, e non solo una decisione tecnica. In terzo luogo, c'è qualcosa di molto importante fra gli emendamenti che sono stati presentati, per cui richiedo l'attenzione di tutti i gruppi politici: si tratta di un emendamento che riguarda il centro di accoglienza per i funzionari disabili, il centro Les Castors. Votiamo a favore: chiedo a tutti quanti una sensibilizzazione in materia. Ne saremo orgogliosi e faremo onore a noi stessi, adesso e dopo.